La scuola
“Credo che per educare i bambini che la divina Provvidenza ci ha affidato, dobbiamo avere più cuore che scienza, più pazienza che pedagogia ed essere per loro più madri che maestre.”
(Beata Madre Speranza di Gesù)
SCUOLA AMORE MISERICORDIOSO
La nostra Scuola intitolata all’Amore Misericordioso ha come finalità specifica l’accoglienza dei bambini in un clima di famiglia, fraterno, sereno e gioioso, condizione indispensabile per un processo di crescita e di sviluppo integrale di tutte le potenzialità dell’alunno.
Seguendo lo spirito e l’esempio della Madre Fondatrice, Madre Speranza di Gesù Alhama Valera, nella Scuola Amore Misericordioso, ci proponiamo di realizzare l’educazione integrale dei bambini della Sezione Primavera, della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria. La Madre Fondatrice ha esortato le sue Figlie, le Ancelle dell’Amore Misericordioso, ad essere “Madri dei Poveri”, ricordando che il cuore della mamma con facilità propende per il figlio che ha più bisogno di aiuto e che a lui saranno dedicate massime espressioni di affetto e premura.
La nostra Scuola è stata aperta nell’anno scolastico 1943-44, durante la seconda guerra mondiale, nel quartiere Prenestino/Labicano (Torpignattara) ove erano presenti tante bambine orfane o figlie di famiglie numerose ed economicamente disagiate e Madre Speranza era preoccupata dell’istruzione e della formazione delle bambine.
Ogni bambino è una persona ricca di potenzialità ancora inespresse, da orientare al vero bene, per sviluppare pienamente la sua personalità e guidarlo verso il raggiungimento della dignità di figlio di Dio.
In questa Scuola, che vuole essere in continuità con la famiglia, gli ambienti, le iniziative, i comportamenti, gli interventi didattici ed educativi sono finalizzati ad esprimere il linguaggio della comunicazione che forma e prepara la persona alla vita.
La comunicazione, infatti, è costruita sull’amore, sull’attenzione e la comprensione dell’altro, sulla fiducia reciproca tra i membri della comunità educante e gli alunni, soggetti dell’educazione.
Questo linguaggio, basato sull’amore che comprende in profondità, richiede un’adeguata professionalità e si traduce in accoglienza incondizionata, capacità di comprensione, condivisione e aiuto, e si avvale fondamentalmente del modello coinvolgente della figura dell’educatore. Trovandosi in questo determinato territorio, la Scuola si radica nella sua storia e cultura, assumendone i problemi ed i bisogni e cercando, con la propria specificità, di dare ad essi un’adeguata